giovedì

በጣሊያን የኢትዮጲያዊቷ ደራሲ መጽሀፍ ታትሞ ወጣ
Regina di fiori e di perle


Finalmente è uscito un romanzo sul colonialismo italiano raccontato dal punto di vista di noi etiopi. Un libro per Donzelli editore, dal titolo
"Regina di fiori e di perle".

.....Debre Zeit, cinquanta chilometri da Addis Abeba, 1987: una grande famiglia patriarcale; un legame speciale tra il vecchio Yacob e Mahlet, la più piccola di casa. Lui la conosce meglio di chiunque altro: la guarda negli occhi, mentre lei divora le storie che lui le narra. Così, un giorno si mette a raccontarle del tempo degli italiani, venuti ad occupare quella terra, e degli arbegnà, i fieri guerrieri che li hanno combattuti. Quel giorno, Mahlet fa una promessa: da grande andrà nella terra degli italiani e si metterà a raccontare...
Un lungo viaggio nel tempo e nello spazio, in cui scorrono la vita e le vicissitudini di una famiglia etiope nel periodo della dittatura di Mengistu Hailè Mariam, e nel decennio successivo dell'emigrazione. Un romanzo che percorre oltre cento anni di storia, dal tempo di Menelik ai giorni nostri. Una narrazione che, come scrive Cristina Lombardi-Diop nella postfazione, «non riguarda solo la dimensione del passato etiopico, ma è anche un modo di interrogarsi sull'idendità della memoria coloniale italiana».
...A cavallo tra lingue ed etnie, tra nazioni e continenti, tra occupazioni militari e guerre fratricide, si dipanano le mille storie di questa Shahrazade dei nostri tempi, fiera delle sue origini etiopi ed eritree, e insieme capace di usare la lingua italiana con l'intensità e la precisione di un bisturi.
...Gabriella Ghermandi è nata ad Addis Abeba nel 1965, e si è trasferita in Italia nel 1979, dove vive a Bologna, città di origine del padre. Seguendo l'arte della metafora tipica della tradizione culturale etiope, scrive e interpreta spettacoli di narrazione che porta in giro sia in Italia che in Svizzera. Conduce laboratori di scrittura creativa nelle scuole, sulla ricerca della «identità unica di ciascun individuo» da contrapporre alle «identità collettive» come percorso di pace. È stata per due anni direttrice artistica del Festival Evocamondi, rassegna di narrazione e musiche dal mondo, organizzato dalla rivista «El Ghibli», a Bologna. La sua intensa attività teatrale e teorica sul tema della multidentità e della scrittura è da anni oggetto d'interesse per molti studiosi anche all'estero, e l'ha portata di recente a compiere un tour in alcune delle più importanti Università degli Stati Uniti.
...Ha detto di sé: «Per i bianchi non ero bianca e per i neri non ero nera. Mia madre ha vissuto e subìto il colonialismo e voleva che io e i miei fratelli ci sentissimo il più possibile italiani. Voleva cancellare la sua identità e la sua lingua: oggi io parlo benissimo l'amarico e lo capisco meglio di lei... La nostra era una vita mista, fatta di quattro lingue diverse: l'amarico e l'italiano erano quelle di tutti i giorni, il bolognese e il tigrino erano le lingue della festa».


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